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Di recente, la psicologia ha iniziato ad occuparsi del legame che è presente fra lo stupore e l’apprendimento (Stahl e Feigensen, 2015), cioè un cambiamento relativamente permanente del comportamento di un soggetto che genera degli impatti sia sugli adulti che sui bambini. Tali elementi sono considerati tratti caratteristici della fanciullezza, una fase della vita in cui la capacità di meravigliarsi è del tutto spontanea in quanto i bambini si ritrovano per la prima volta a contatto con un mondo da loro inesplorato e pertanto portatore di nuove conoscenze.
Ma lo stupore che scaturisce da uno stimolo che attira l’attenzione di un individuo può favorire l’apprendimento oppure è solo un elemento irrilevante che caratterizza il processo di apprendimento? Due psicologhe della Johns Hopkins University, note come Stahl e Feigensen, hanno tentato di rispondere a questo interrogativo attraverso una serie di esperimenti che hanno coinvolto più di cento bambini di 11 mesi. Gli esperimenti sono stati conclusi nel 2015, anno in cui le due studiose sono riuscite a dimostrare che gli infanti sfruttano la meraviglia come strumento di apprendimento. Infatti, i soggetti sperimentali dopo aver visto una palla compiere un movimento da loro inaspettato, l’hanno presa fra le mani per comprendere il suo funzionamento. In più, gli stessi neonati, vedendo una macchinina sbattere contro un ostacolo, hanno provato meraviglia perché si aspettavano un movimento continuo, aspettativa che invece non ha coinciso con la realtà dei fatti. Perciò, i bambini hanno iniziato a far collidere il giocattolo contro oggetti differenti al posto di lasciare quest’ultimo a terra col fine ultimo di soddisfare la loro sete di conoscenza circondata dallo stupore che si prova verso qualcosa di nuovo e inaspettato. “I bambini utilizzano le violazioni delle aspettative precedenti come speciali opportunità di apprendimento” (Stahl e Feigensen, 2015) come sottolineano le due psicologhe. Ma che cosa sono esattamente le aspettative che prendono anche il nome di “proprietà attese”? Nelle prime fasi della vita, si costruisce nel neonato una specie di conoscenza base, cioè un insieme di rappresentazioni cognitive di oggetti che entrano in contatto con lui. Si creano così delle proprietà attese nel bambino che quando vengono contraddette, generano in quest’ultimo stupore e interesse, susseguiti poi dalla volontà dell’infante di alimentare il suo sapere. Esistono diverse proprietà attese come il fatto che ci si aspetta un movimento di un oggetto o di un soggetto continuo o l’assenza di un sostegno per gli oggetti, quando in realtà esistono movimenti che non durano in eterno e in genere gli oggetti necessitano di una superficie di appoggio per non cadere.
Ora, possiamo dare per assodato il fatto che lo stupore sia fondamentale per gettare le basi dell’apprendimento, ma è anche uno strumento importante per favorire:
– Lo sviluppo cognitivo degli infanti che sono stimolati anche inconsapevolmente a mettere in atto connessioni cerebrali per spiegare fenomeni che sono ai loro occhi sconosciuti. Grazie a questo processo, i bambini sviluppano una grande gamma di abilità cognitive come il problem solving e la creatività che sono nella maggior parte dei casi accompagnati da una elevata concentrazione che il soggetto indirizza verso l’oggetto o gli oggetti di interesse (Quercetti, 2023).
– L’insorgere di svariate reazioni emotive che il bambino cerca di comprendere attraverso un’analisi introspettiva. Queste emozioni non solo insorgono in lui, ma anche negli altri; perciò, l’infante cerca anche di analizzare quelle reazioni che si manifestano nelle persone che lo circondano (Quercetti, 2023).
– Il rafforzamento delle relazioni sociali, soprattutto nel caso in cui l’infante pone in essere dei comportamenti che hanno la capacità di sorprendere il prossimo. Grazie a questa dinamica, il neonato capisce che gli atti di gentilezza stupiscono positivamente le persone consolidando sempre di più il legame di affetto che si evolve nel tempo tra i soggetti coinvolti. Parole come “empatia”, “affetto” e “amore” incominciano ad acquisire un senso per l’infante (Quercetti, 2023).
– Esperienze gratificanti per il neonato. Infatti, dalla sorpresa i bambini imparano ad esplorare il mondo, ad appassionarsi dell’ignoto e quindi ad essere felici ogni qualvolta apprendono qualcosa di nuovo (Quercetti, 2023).
Quando l’età infantile e adolescenziale volgono al termine, la maggior parte degli adulti inizia ad assumere uno sguardo del tutto indifferente nei confronti di ciò che li circonda e, di conseguenza, tendono a non prendere parte al processo di apprendimento tramite lo stupore. Questa spinta verso la conoscenza scema sempre di più fino a scomparire in alcuni casi a causa di un vortice di disinteresse che si prova nei confronti del mondo e del prossimo. Questo tema incentrato sulla conoscenza viene ripreso da uno dei più importanti letterati italiani del XIX secolo, cioè Pascoli, che nella poesia intitolata “La grande aspirazione” (Pascoli, 1907), afferma che a differenza della bestia, che si accontenta soltanto di soddisfare il bisogno fisico, l’uomo ha una grande aspirazione, ovvero un desiderio che non ha in sé le parole giuste per essere espresso, ma è dentro di lui inesplorato dall’involucro che lo conserva. L’uomo è come un albero che vorrebbe avere delle ali per spiccare in alto nei cieli, nonostante egli si trovi ancorato alla terra a causa delle radici da cui non riesce a liberarsi. Questa brama di conoscere e di vivere in uno stato di benessere fisico e mentale non può rimanere senza riposta perché rappresenta il pilastro fondamentale della vita di ciascuno di noi, ma purtroppo, spesso, questa volontà di protrarsi verso la felicità infinita non trova delle corrispondenze nella realtà fisica. Una delle chiavi risolutive per sprigionare questo desiderio non è di certo quella in base alla quale tale volontà viene repressa. Se avessimo il coraggio di affidarci allo stupore, saremmo in grado si sentirci piccoli di fronte alla vastità del mondo, come una piccola parte dell’universo. Dovremmo mantenere quella vena infantile, quello stupore intatto per contemplare ogni giorno le piccole cose senza darle per scontato perché anche se fanno parte della nostra quotidianità, potremmo imparare da esse sempre qualcosa di nuovo.
Di Valentina Tescari
valentina.tescari01@icatt.it
Bibliografia
Stahl A. E., Feigenson L. (2015) Observing the unexpected enhances infants learning and exploration
Bonfranceschi A. (2015) Il mondo li stupisce? Per questo i bambini imparano di più
Keltner D. (2023) Here’s why you need to be cultivating awe in your life
Husserl E. (2014) L’iscrizione della sorpresa nella fenomenologia delle emozioni ( n. 21, p. 175.)Pascoli G. (1907) La grande aspirazione

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