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“La gentilezza è intesa come una disposizione d’animo possibile fondata su ascolto, comprensione e fiducia, valorizzando le qualità di tutte le persone coinvolte nella relazione.”
(Accademia della gentilezza)
Le persone nella stanza aspettano che il brusio dei convenevoli ceda spazio al silenzio, per poter ascoltare. Giovani e adulti, con diversi retroterra culturali e lavorativi si sono riuniti nello stesso luogo, questa sera, per parlare di qualcosa che tocca tutti nel profondo della propria quotidianità. È il 20 febbraio 2024 e il Chiostro di Voltorre, patrimonio storico della provincia di Varese, si presta come suggestiva location per l’evento. Si parlerà di “leadership gentile”.
Guido Stratta si presenta come una persona disinvolta, sicura di sé, ma soprattutto gentile, come la leadership che tutti i presenti in sala aspettano di conoscere. Stratta è infatti il fondatore dell’Accademia della Gentilezza, insieme a Bianca Straniero Sergio, psicoterapeuta familiare e psicologa analista. L’Accademia della Gentilezza è un ente volto a promuovere la gentilezza in diversi ambiti della vita, da quello dello sviluppo personale a quello economico. Stratta, inoltre, vanta alle proprie spalle una carriera da manager specializzato nei processi di trasformazione culturale e di gestione delle persone nonché di direttore del personale e organizzazione del Gruppo Enel.
L’incontro si svolge in maniera molto amichevole; dopo essersi assicurati di non escludere nessuno dal cerchio di dialogo, si è finalmente pronti per iniziare. I numerosi presenti sono incuriositi da questo tipo di leadership, una leadership che alcuni fanno notare, non ritrovano nel proprio datore, nella vita lavorativa di tutti i giorni. Il leader gentile, come descritto da Stratta, è un leader sostanzialmente attento alle persone, che pratica l’ascolto attivo verso i propri collaboratori e che li accoglie, nel senso più umano e psicologico del termine. Come riportato sul sito dell’Accademia (www.accademiadellagentilezza.it), la gentilezza va infatti intesa come “una disposizione d’animo possibile, fondata su ascolto, comprensione e fiducia, valorizzando le qualità di tutte le persone coinvolte nella relazione”.
La mia domanda sorge spontanea e decido così di presentarla all’interlocutore: ma il mondo del lavoro, in un ambiente competitivo come, ad esempio, quello di Milano, è davvero pronto ad un cambiamento così radicale nel modo di intendere la leadership e la guida delle organizzazioni? La risposta non può che confortare sia me, che i giovani, in particolare della generazione Z, che si stanno per imbarcare nelle loro prime avventure lavorative. Secondo Stratta, infatti, questo cambiamento è già in atto. I giovani che oggi si affacciano sul mondo del lavoro, rispetto alle generazioni passate, lo fanno con un occhio sempre più critico verso alcune questioni della vita organizzativa. Tra le priorità dei nuovi lavoratori ci sono lo smartworking, visto come mezzo per poter conciliare al meglio tempi e spazi privati e tempi e spazi del lavoro, il clima organizzativo e il proprio benessere psicologico. Insomma, l’era del “capo dittatore” sarebbe ormai al suo tramonto mentre una leadership più umana e gentile starebbe prendendo sempre più piede.
La speranza per il futuro è quindi quella di incontrare un mondo del lavoro, fuori dalle mura universitarie, pronto ad accogliere le nuove esigenze dei giovani, ma anche e soprattutto il contributo emotivo e valoriale che questi possono portare nelle organizzazioni. Personalmente, credo che la questione del “work life balance” sia ancora lontana dall’essere risolta. Le tecnologie ci possono sicuramente aiutare; lo smartworking in particolare non deve essere visto come un modo per sfuggire alla collaborazione attiva e presente dei lavoratori, piuttosto come un’opportunità per avere nella propria organizzazione delle persone attente alle varie sfaccettature della vita, che, fortunatamente aggiungerei, non si limitano solamente ad aspetti lavorativi.
Se questi temi risuonano in voi o vi suscitano interesse, vi segnalo le letture “RI-eVOLUZIONE. Il potere della leadership gentile” di Stratta e Straniero Sergio (2021) e “Leadership gentile. Dialoghi strategici” di Stratta e Brambilla (2024).
Vorrei infine ringraziare Federica Bosi, Marta Daverio, Angela Lischetti, Catherine Mascetti, Iolanda Maria Ossola e Federica Roncari per l’organizzazione dell’evento qui sopra raccontato.
Articolo di Corinne Biganzoli
SITOGRAFIA:
www.accademiadellagentilezza.it
BIBLIOGRAFIA:
Stratta G. & Straniero Sergio B. (2021): ““RI-eVOLUZIONE. Il potere della leadership gentile”
Stratta G. & Brambilla L. (2024): “Leadership gentile. Dialoghi strategici”

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