IL FASCINO DEL TRUE CRIME

Tempo di lettura: 5 minuti

“Le storie di crimine non sono solo racconti inquietanti. Esse ci spingono a confrontarci con il lato oscuro della psicologia umana, aiutandoci a comprendere la mente di chi commette atti estremi e, al contempo, offrono una finestra sul nostro stesso comportamento” (Beardslee et al., 1987).

Negli ultimi anni, il fenomeno del true crime ha conquistato una popolarità senza precedenti. Dai podcast ai documentari, passando per le serie TV, questo genere sembra essere diventato una vera e propria ossessione collettiva. Ma perché siamo così attratti da storie di crimini reali, violenze e comportamenti devianti? La psicologia potrebbe avere una risposta.

Il true crime non è solo un passatempo per chi cerca emozioni forti o intrighi da risolvere. È una forma di esplorazione profonda dell’animo umano, che ci spinge a confrontarci con il lato oscuro della nostra società. Ma cosa c’è dietro questo fenomeno? Che ruolo gioca la psicologia e perché suscita tanto interesse?

Le persone sono da sempre affascinate dalle storie di crimine. Fin dai tempi più antichi, racconti di crimini e violenze sono stati protagonisti di leggende e miti, e oggi, con l’avvento dei media, questa tendenza non è cambiata. Ma l’interesse contemporaneo per il true crime va oltre il semplice desiderio di intrattenimento: è spesso legato alla necessità di comprendere la mente di chi commette atti estremi.
Il crimine ci sfida, ci fa riflettere su cosa significhi essere umani e su come un individuo possa allontanarsi dai comportamenti socialmente accettati

Da un punto di vista psicologico, un aspetto centrale riguarda il fascino del proibito, ossia un fenomeno che ci attrae verso comportamenti devianti, anche quando non li approviamo. Un meccanismo che gioca un ruolo in questo è l’effetto Forer (o Barnum), che descrive come le persone tendono a interpretare dichiarazioni generiche come se fossero altamente personali. In questo caso, ascoltando storie di crimine, anche se non ci riconosciamo nei comportamenti descritti, ci sentiamo coinvolti emotivamente. Questo ci permette di vivere esperienze intense senza i rischi reali associati al crimine (Forer, 1949).

Un altro aspetto rilevante è la psicologia del rischio, che suggerisce che le persone sono attratte da situazioni pericolose o fuori dall’ordinario perché possono viverle “da lontano”. Nel caso del true crime, consumare queste storie è un modo per esplorare temi complessi e inquietanti senza esporsi realmente al pericolo, creando una sensazione di emozione controllata e sicura (Slovic et al., 2004).

Un’altra prospettiva interessante riguarda la funzione educativa del true crime. Infatti, parlarne in modo documentato e con un approccio psicologico può fungere da prevenzione. Discutere di crimini, come nel caso di settarismi o abusi psicologici (come in certi casi di femminicidio), permette di mettere la “pulce nell’orecchio” al pubblico, sensibilizzando le persone su comportamenti pericolosi che potrebbero manifestarsi anche nella vita quotidiana.
Le storie vere, se raccontate con rispetto e rigorosità, possono rappresentare un monito, aiutando a riconoscere segnali di allarme e a prevenire tragedie.


In questo senso, i mezzi di comunicazione che trattano argomenti difficili con competenza e attenzione, evitando il sensazionalismo e offrendo invece uno spunto di riflessione profonda svolgono un ruolo fondamentale. Infatti, discuterne consapevolmente e con il giusto rispetto aiuta a sensibilizzare il pubblico e a comprenderne la pericolosità.Dunque, è possibile affermare che il true crime non è solo intrattenimento, ma un’opportunità per esplorare le profondità della mente umana. Ci invita a riflettere sulle ragioni che spingono una persona a compiere atti di violenza, ma ci offre anche un mezzo per comprendere meglio noi stessi e il mondo che ci circonda.


Se trattato con rispetto e rigore, può essere uno strumento potente di educazione e prevenzione, contribuendo a sensibilizzare le persone sui pericoli che ci circondano e sull’importanza di riconoscere determinati segnali, non solo per proteggere se stessi, ma anche per aiutare gli altri. La curiosità per il crimine, se ben canalizzata, può quindi portare a una maggiore consapevolezza e ad un miglior adattamento psicologico nelle nostre vite quotidiane.

Di Sofia Mauri
maurisofia2005@gmail.com 

Bibliografia

Una replica a “IL FASCINO DEL TRUE CRIME”

  1. […] Il fascino del true crime di Sofia Mauri […]

    "Mi piace"

Lascia un commento