I DISTURBI VISUO-SPAZIALI: La negligenza spaziale unilaterale (neglect)

Tempo di lettura: 5 minuti

L’uomo è in grado di elaborare molteplici stimoli sensoriali in modo da programmare il moto in base a quanto ne risulta (indicazione, raggiungimento, afferramento degli oggetti e locomozione).

L’integrazione dei sensi con i dati della posizione del corpo creano una rappresentazione allocentrica (si stabiliscono relazioni tra gli oggetti in modo da creare una mappa dello spazio intorno a noi) oppure egocentrica (posizione del soggetto riferita al corpo, per organizzare movimenti finalizzati).

La negligenza spaziale unilaterale è un disturbo associato a lesioni corticali e sottocorticali di un emisfero, nella maggior parte dei casi è localizzata nell’emisfero destro e di conseguenza il deficit riguarda la parte sinistra dello spazio.

Il neglect è causato da diverse malattie (soprattutto tumori, ma anche malattie degenerative) ed è caratterizzato nella difficoltà del paziente di:

  • Riferire verbalmente o gestualmente la presenza di stimoli visivi, somato-sensoriali o uditivi nella parte dello spazio controlaterale alla lesione;
  • eseguire azioni dirette verso quella parte dello spazio, che resta così inesplorata.

In quanto essa è dissociata da deficit senso motori, si tratta di uno scompenso di ordine cognitivo elevato.

Il neglect può essere personale se riguarda un deficit nell’esplorazione dell’emicorpo controlesionale (solitamente comporta difficoltà ad indicare parti del corpo ed emiplegia).

Il neglect può essere extrapersonale se riguarda lo spazio peripersonale.

Infine, vi è il Neglect rappresentazionale che riguarda lo spazio rappresentato mentalmente.

Il neglect è spesso associato ad altri disturbi come: anosognosia, anosodiaforia, somatoagnosia, estinzione, allochiria/alloestesia, misoplegia e paralisi dello sguardo.

Inoltre, “Il neglect non è un fenomeno unitario ma deve essere considerato un insieme di disordini discreti, che possono manifestarsi in associazione o isolati, riferibili al danno di uno specifico substrato neurale” (Vallar et al., 2003).

Un po’ di storia

La prima descrizione che venne fatta su un paziente con segni di neglect fu nel 1876 da parte di H. Jackson. Successivamente G. Anton nel 1883 descrisse 4 pazienti con una lesione destra che negligevano azioni e oggetti nell’emispazio sinistro. Poi arrivò H. Singerle con una prima descrizione di un deficit della rappresentazione spaziale nel 1913 e nel 1931 ci fu la prima descrizione di inconsapevolezza dello spazio extrapersonale come “neglect” da parte di H. Pineas.

Negli anni 50’ il neglect era associato a lesioni della parte posteriore del lobo parietale dell’emisfero destro e considerato parte della sindrome parietale. Negli anni 70’, con l’arrivo delle neuroimmagini, si è compreso che le lesioni da negligenza spaziale unilaterale sono localizzate nel giro angolare destro e nella giunzione parieto-temporale. Di conseguenza, più la lesione è estesa e più coinvolgerà un maggior numero di componenti, rendendo la sindrome più grave. Ad esempio, negli stadi più gravi il paziente non raccoglie il cibo dalla parte sinistra del piatto, legge solo dalla parte destra di un libro.

Valutazioni e interpretazioni cliniche

Nelle fasi più gravi i pazienti, ad esempio in un gioco di parole incrociate, non riempiono la casella di sinistra, del titolo di giornale leggono solo la parte destra.  In compiti di lingua italiana commettono errori nella parte iniziale della parola (es. “la mamma compra il pesce “= “il pesce”).  All’esame neurologico questi pazienti spesso non rispondono a stimoli visivi e somato sensoriali presentati nella parte sinistra del campo visivo.

Nella maggior parte di essi si usano dei test carta e matita come:

  1. test di esplorazione visuo-motoria (come test di cancellazione dei bersagli);
  2. test di bisezione del segmento;
  3. test del disegno di memoria o di copia del modello;
  4. test di lettura.

È possibile distinguere due tipi generali di interpretazioni: i deficit periferici di elaborazione sensoriale dell’informazione e i disordini centrali, dell’orientamento dell’attenzione spaziale o della rappresentazione interna dello spazio, di ordine più elevato.

Stimolazioni sensoriali

Alcune tipologie di stimolazioni sensoriali e cerebrali transcraniche migliorano le manifestazioni da neglect caratterizzate da un’asimmetria destra-sinistra.

La lateralizzazione delle stimolazioni riguarda il paziente-tipo con negligenza spaziale unilaterale sinistra, nel caso di un paziente con neglect destro la stimolazione è opposta.

Le principali stimolazioni sono le seguenti:

  • la stimolazione vestibolare (stimolando con acqua calda o corrente galvanica il sistema vestibolare si possono riallineare tronco, arti e gli occhi);
  • la stimolazione visiva optocinetica (si usano stimoli luminosi che vanno da destra a sinistra, provocando movimenti saccadici verso il lato sinistro dello spazio);
  • la vibrazione meccanica transcutanea (si stimolano i muscoli del lato sinistro del collo in modo da riallinearlo);
  • le lenti prismatiche (le lenti deviano la visione verso destra così che, una volta tolte, essa si sposta per compensare verso sinistra, decentrandosi);
  • soppressione del segnale visivo destro: si usano lenti oscurate sul lato destro su entrambi gli occhi, stimolando movimenti oculari verso sinistra.

Di Margherita Marino

Bibliografia e sitografia

Disputer.unich.it

Grossi, D., e Trojano, L. (2013). Neuropsicologia dei lobi frontali: sindromi disesecutive e disturbi del comportamento. Il mulino.

Hendelman, J. W. (2016). Testo atlante di neuroanatomia funzionale con considerazioni cliniche. Zanichelli.

Magazinepragma.com

Sognopsicologia.org

Vallar, G. e Papagno, C. (2011). Manuale di neuropsicologia. Il mulino.

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