Nella casa dei tuoi sogni: relazioni omosessuali e intimate partner violence

Tempo di lettura: 5 minuti

La storia comincia come una favola. È sempre così.

Carmen è una giovane scrittrice. Ha ereditato dalla sua educazione puritana una grande insicurezza, soprattutto verso il suo corpo, non conforme agli standard estetici. Un giorno, incontra una persona attraente e carismatica, il partner perfetto, che vede al di là dei suoi difetti e la fa sentire la donna più fortunata al mondo. Carmen è pronta a vivere una storia d’amore idilliaca nella “casa dei suoi sogni”, ma qualcosa non va, in questa favola: i complimenti diventano umiliazioni, la gelosia controllo, l’affetto manipolazione.  La storia di Carmen è, purtroppo, smile a quella di tante altre, ma con una differenza: Carmen è bisessuale e la persona che le sta distruggendo la vita è una donna come lei.

“Nella casa dei tuoi sogni” di Carmen Maria Machado (2019) è il racconto autobiografico di questa relazione. Ogni capitolo fa scorgere un angolo diverso di una casa che da accogliente diventa infestata. Prima sporadici ma intensi litigi, poi insulti e violenza fisica, fino ad arrivare a minacce di morte e atti di crudeltà come l’abbandono in una città sconosciuta. Il giorno dopo aver terrorizzato la fidanzata, però, la donna dei sogni di Carmen le prepara il caffè, le sorride e le chiede perché pianga, nega di averla costretta a rinchiudersi in bagno per la paura e, soprattutto, le raccomanda di non fare parola con nessuno di quanto è successo.

Ma del resto, chi le crederebbe? La sua compagna è molto popolare, e tra donne queste cose non succedono, no? Non può nemmeno confidarsi con i suoi genitori, perché sarebbe “la dimostrazione di tutte le cose che avevano sempre pensato sulle lesbiche”.

L’Intimate Partner Violence (IPV) è una forma di abuso domestico perpetrata sul partner, include ogni forma di violenza: fisica, psicologica, economica, verbale e sessuale (Krug et al., 2002). Secondo Lenore Walker (1979) esiste un modello ciclico di evoluzione della violenza, di tre fasi: (1) accumulo di tensione, (2) esplosione della violenza, (3) pentimento e riappacificazione. Tale riconciliazione sarebbe, però, falsa, in quanto il ciclo si ripete fino alla separazione o alla morte. Quando si parla di IPV si fa spesso riferimento alle coppie eterosessuali, ma tali dinamiche possono presentarsi anche nelle relazioni fra membri della comunità LGBT+. Analizzando un survey del 1996, Koeppel e Bouffard (2014) hanno osservato che quasi metà dei partecipanti queer sono stati vittime di almeno una forma di IPV, in particolare violenza fisica o sessuale. Tra gli effetti della IPV si trovano depressione, problemi di salute, abuso di alcol e stupefacenti; sebbene la depressione sia leggermente più diffusa tra le vittime etero, per le altre variabili il rapporto sembra essere a svantaggio delle vittime di IPV omosessuali. Un articolo più recente (Musimbe-Rix, 2020) ha confermato questo trend preoccupante: 1 su 4 relazioni gay o lesbiche sono connotate da abusi, la frequenza sale a 1 su 3 per i bisessuali e 1 su 2 per le persone transgender; la forma di violenza più frequente nelle coppie LGBT+ è l’abuso emotivo, seguito dalla combinazione di abuso emotivo e fisico, dall’abuso fisico e dalla combinazione di abuso emotivo, fisico e sessuale.

Fra le cause, alcuni ricercatori annoverano il “minority stress”, lo stress psicologico e sociale nato dallo stigma, che innalzerebbe la tensione all’interno della coppia. Un’altra motivazione potrebbe essere l’omofobia interiorizzata: il pregiudizio esterno può essere assimilato sia dalla vittima che dal carnefice; la prima crederà di non poter cercare aiuto, il secondo si renderà conto dello svantaggio sociale del partner e ne sfrutterà lo status di minoranza per silenziarlo. (Musimbe-Rix, 2020; Machado, 2019).

Machado crede, uscita dalla relazione, di essere in qualche modo “speciale”, un caso isolato. La lettura di testi sul tema le mostrerà, tuttavia, di essersi sbagliata: la violenza fra donne esiste. Perché, allora, pur frequentando ambienti femministi e queer, nessuno gliene aveva mai parlato?

Per quanto riguarda le relazioni lesbiche, bisogna considerare che la lettura dell’abuso è, in genere, eteronormativa e stereotipata: poiché il perpetratore della violenza è più spesso l’uomo, e i ruoli di genere vedono la donna come incapace di brutalità, la società è poco “allenata” a riconoscere queste situazioni. La stessa Machado nota come anche la comunità lesbica a volte legga gli abusi in chiave eteronormativa: si ritiene in certi ambienti che le lesbiche violente siano solo quelle mascoline (le “butch”), che vogliono imitare il patriarcato e il privilegio maschile. Ma la frase “nessuna vera lesbica si comporterebbe così” non solo è una fallacia logica, delegittima l’esperienza delle vittime.

La seconda riflessione della Machado può essere estesa a qualsiasi persona LGBT+: le persone ai margini hanno il doppio da dimostrare, afferma; nella lotta per i diritti civili, l’odio è spesso seguito dallo stereotipo della “minoranza santa”, ma se un po’ di “buona pubblicità” è d’aiuto, dover essere sempre perfetti intrappola nell’angoscia. Se ogni debolezza, ogni lato umano, può essere usato contro di te o contro la comunità di cui fai parte, esporsi diventa complesso, anche tra pari.  Eppure il dolore di Carmen è reale, la diffidenza altrui l’ha portata a rimpiangere di “non essere stata picchiata abbastanza”, di non avere prove visibili della violenza subita. Si rende conto di essere stata fortunata a sopravvivere, ma sa che non per tutti è così.

Come operatori, dobbiamo diffondere maggiore consapevolezza circa tali problematiche e offrire ascolto e accettazione per chiunque manifesti una sofferenza, indipendentemente dal suo genere e orientamento sessuale. La divulgazione deve poi proseguire per tutto l’anno e non limitarsi a giugno, il mese del Pride (Musimbe-Rix, 2020). Legittimare i vissuti, senza estendere i tratti del singolo alla comunità di cui fa parte, sono passi fondamentali per consentire, a persone come Carmen, di riconoscere l’incubo nella casa dei sogni.

Di Stefania Toniolo

stefania.toniolo01@icatt.it

Bibliografia

Koeppel, M., & Bouffard, L. A. (2014). Consequences of Intimate Partner Violence Victimization by Sexual Orientation. DSpace. https://ncvc.dspacedirect.org/handle/20.500.11990/221.

Krug, E.G., Dahlberg, L.L., Mercy, J.A., Zwi, A. B., Lozano, R. (2002). World report on violence and health. Geneva, Switzerland: World Health Organization.

Machado, C. M. (2019). In the Dream House. Greywolf Press, Minneapolis.

Musimbe-Rix, S. (2020). Domestic Abuse in LGBT Communities – Evidence Review. Kent, Surrey and Sussex Community Rehabilitation Company. https://www.ksscrc.co.uk/2020/04/30/research-domestic-abuse-in-lgbt-communities/.

Walker L. E., (1979). The Battered Woman. Harper and Row, New York.

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