SOPRAVVALUTARE LE PROPRIE ABILITÀ E CONOSCENZE: L’EFFETTO DUNNING-KRUGER

Tempo di lettura: 2 minuti

Ti è mai capitato di sopravvalutare le tue capacità e conoscenze nonostante non fossi realmente preparato? O di parlare con qualcuno che sembra dispensare consigli esperti circa ambiti a lui del tutto sconosciuti? Tale illusione di onniscienza è dovuta ad un bias cognitivo, l’effetto Dunning-Kruger, di cui ciascuno di noi potrebbe essere vittima.

Facciamo un passo alla volta: cos’è un bias cognitivo?

Potrebbe essere definito come una distorsione della realtà, effettuata in modo inconsapevole per risparmiare energie cognitive. Infatti, i bias ci consentono di utilizzare scorciatoie nell’interpretazione della realtà che ci circonda: alcune di queste permettono di leggere il mondo esterno in maniera rapida ed efficiente, altre, invece, conducono a conclusioni errate.  Esistono molteplici tipologie di bias, tra cui l’effetto Dunning-Kruger.

Tale effetto è stato scoperto attraverso l’analisi di una storia tragicomica: quella di McArthur Wheeler, un criminale alle “prime armi”. Siamo nel 1995 e Wheeler ha rapinato due banche a viso scoperto, convinto di non essere riconosciuto dalle telecamere. Com’è possibile? Un suo amico, giorni prima delle rapine, attraverso un trucco di magia gli ha mostrato come, sostituendo l’inchiostro di una penna con del succo di limone, le scritte su un foglio di carta si sarebbero viste solo avvicinando una candela. A questo punto Wheeler ha un’intuizione strepitosa. Torna a casa e prova a cospargersi il viso con del succo di limone, quindi si scatta un selfie con una polaroid. Purtroppo, per una serie di coincidenze, la foto esce vuota. Ed ecco la conferma di cui Wheeler aveva bisogno: il succo di limone rende invisibili anche le persone! Inutile dire che McArthur è stato arrestato poco dopo le due rapine attraverso il riconoscimento facciale dalle videocamere.

Tornando a noi, questa storia ha incuriosito parecchio due psicologi sociali, Dunning e Kruger, che hanno compreso, attraverso un esperimento, che chi è meno preparato sopravvaluta le proprie capacità mentre, al contrario, chi possiede maggiori conoscenze tende ad avere più dubbi sulle proprie abilità.

Se stai pensando di non essere mai stato vittima dell’effetto Dunning-Kruger, mi fermerei a riflettere ancora perché, in misura minore o maggiore, siamo stati tutti vittime di questo bias cognitivo, soprattutto negli ultimi anni. Infatti, è capitato a molti di diventare esperti virologi e epidemiologi, se non addirittura polemologi o politologi.

Come potremmo diventare più obiettivi nella valutazione delle nostre conoscenze e competenze? È importare sviluppare un pensiero critico nella lettura delle molteplici fonti di informazioni a cui abbiamo accesso, restando aperti a ipotesi che contrastano le proprie convinzioni. Pertanto, sarebbe utile approfondire l’ambito di interesse attraverso la lettura e il confronto con (veri) esperti, mantenendo viva la curiosità e la volontà di conoscere. In questo processo, l’elemento chiave sembra essere l’umiltà: ammettere di non conoscere sembra oggi inaccettabile perché abbiamo così tante possibilità di imparare e così tante pressioni sociali che, idealmente, dovremmo diventare dei tuttologi. Tuttavia, riconoscere di non essere esperti in un campo potrebbe essere proprio il punto di partenza per stimolarne la conoscenza.

Di Alessandra Amoroso

a.amoroso1997@gmail.com

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